Prime Esperienze
Marina
di ringo00
11.04.2016 |
28.998 |
5
"Ero un po' imbarazzato, non avevo mai tenuto per mano una ragazza, ma lei era così naturale e spontanea che la timidezza si allentò poco a poco per poi..."
-ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA: OGNI RIFERIMENTO A PERSONE, FATTI O LUOGHI REALI E' DA RITENESRI PURAMENTE CASUALENon dimenticherò mai quell'estate... Ero andato in vacanza con i miei genitori in una località nei dintorni di Foggia, in un alberghetto di proprietà di una vecchia amica di mia madre. Avevo appena compiuto quattordici anni e stavo muovendo i primi passi nella scoperta della mia sessualità, il corpo femminile iniziava ad attirarmi come una calamita. Comunque, arrivammo in questo albergo, dove ci accolse una ragazza; rimasi folgorato quando la vidi: una tipica bellezza mediterranea, mora, occhi scuri, un sorriso da dea e un corpo statuario.
"Benvenuti" disse, "Sono Marina, la figlia della proprietaria. Mia madre mi ha avvertito del vostro arrivo... "
Mentre io e papà scaricavamo i bagagli, mamma si mise a chiacchierare con Marina; di tanto in tanto mi perdevo a guardarla, e all'improvviso se ne accorse: mi sorrise gentilmente e io, imbarazzato, tornai ai bagagli. Poco dopo, Marina ci guidò verso la stanza che avevamo prenotato per quindici giorni; aprì la porta e disse "Ecco qui, questa è la vostra stanza. Per qualunque cosa, chiedete pure a me." La ringraziammo per la sua gentilezza, e mentre usciva mi fece un cenno di saluto con la mano. Disfate le valigie, dissi a mia madre che sarei andato a fare un giretto nei dintorni; nella hall incontrai Marina, che mi rivolse uno dei suoi amichevoli sorrisi.
"Vai a fare un giretto? " chiese.
Io borbottai un sì; "Se vuoi ti accompagno, conosco un sacco di bei posti qui intorno" aggiunse lei.
"Va bene" dissi io.
"Perfetto, allora andiamo... " e presa la mia mano con la massima naturalezza mi condusse fuori.
Ero un po' imbarazzato, non avevo mai tenuto per mano una ragazza, ma lei era così naturale e spontanea che la timidezza si allentò poco a poco per poi sparire. Girovagammo nei dintorni per una mezz'ora, finchè non arrivammo ad una spiaggia deserta vicino ad un boschetto; Marina si sedette sulla sabbia, distendendo le belle gambe. Mi fece cenno di sedermi vicino a lei, e così feci. Restammo in silenzio per un po' ad osservare le onde che si rompevano sulla riva; "Tu quanti anni hai? " chiese dopo un po'.
"Quattordici " risposi.
" Io ne ho sedici, potremmo quasi essere fratello e sorella" sorrise lei.
Una sorella così? Magari, pensai. Marina si fece più vicina. "Ce l'hai la fidanzata? "
La domanda mi prese alla sprovvista: non me l'aspettavo proprio! Comunque feci di no con la testa.
"Peccato, sei un ragazzino così carino... " disse lei.
La faccia mi diventò rossissima: "D-dici per davvero? " Lei annuì: " Sì, mi piaci molto."
Deglutì: che situazione... quella bellezza mi aveva appena detto che le piacevo! Ero al settimo cielo quando Marina mi prese le spalle e mi baciò sulle labbra: il mio primo bacio! Quando mi lasciò sorrise maliziosa: "Allora? Ti è piaciuto? " Ero ancora stordito: aveva labbra così morbide...
" Se vuoi ti bacio ancora... " scherzò.
Presi il coraggio a due mani e la baciai a mia volta: lei rimase un po' sorpresa, ma mi lasciò fare; le nostre lingue si cercarono avidamente, mentre ci baciavamo rotolandoci nella sabbia. Qualche minuto dopo ci separammo, entrambi col fiatone; " Baci davvero bene, mi piaci sempre di più." Poi, con aria sensuale mi sussurrò " Hai mai fatto sesso?"
"EH? " dissi io. "N-no, io... Ecco... "
Lei mi mise un dito sulle labbra: " Va bene, non ti preoccupare. Lascia fare a me... " Alzatasi, mi prese ancora per mano e mi portò fra gli alberi fino ad una piccola radura; mi fece sedere su un masso e mi slacciò la cerniera dei pantaloni. Il mio pene scattò sull'attenti: quella situazione mii aveva eccitato a morte.
"MMM che bel pisello! " disse Marina. Poi schiuse le labbra e me lo prese in bocca. Mi sfuggì un gemito: Marina mi stava mandando letteralmente in estasi. Quel meraviglioso momento durò poco, purtroppo: era la mia prima volta, ero eccitatissimo e dopo un paio di minuti le riempì la bocca con il mio seme.
Lei inghiottè golosamente e disse " Il tuo sperma ha un buon sapore, davvero buono... "
Io però mi vergognavo tantissimo: la mia performance era stata tutt'altro che brillante, e la cosa mi faceva stare malissimo. Marina mi abbracciò e disse " Va tutto bene, non importa. Ho goduto anche io... "
La cosa mi sapeva di bugia, ma lei cancellò ogni dubbio: alzò la gonna e mi mostrò le mutandine, e fra le gambe spiccava una macchia di bagnato.
"Visto? Mi sono eccitata tanto che mi sono bagnata! " disse. Mi diede un altro bacio: " Vorrei tanto sentirti dentro di me" sussurrò. Si sbottonò la camicia, sotto non portava il reggiseno; due belle tettine sode e all'insù si mostrarono ai miei occhi. Marina aprì le braccia:" Su, vieni qui... " Il suo invito suonò così dolce e seducente che fi fiondai da lei e presi a succhiarle i capezzoli rosei.
"Bravo piccolo" sospirava, " succhia pure quanto vuoi... "
Quella frase mi provocò un'erezione da record: non ricordavo una simile rigidità del mio membro. Lei se ne accorse e disse " Bene, aspetta un secondo." Senza nemmeno togliere la gonna si sfilò le mutandine, svelando un triangolino nero e il taglio roseo della sua femminilità. Con le dita allargò le labbra mostrandomi quel gioiello rosso e bagnato: " Dai, scopami adesso", disse dolcemente. Non me lo feci ripetere: mi avvicinai e con la punta del mio pene ispezionai la sua fica.
"Adesso vado!" esclamai. Lei annuì e spinsi leggermente; Marina lanciò un gemito di goduria: " Ahhh, che bello! "
Iniziai a fare avanti e indietro con il bacino, penetrandola con passione: che sensazione meravigliosa era quella! La sua fica era stretta e bagnata, una vera meraviglia. Lei mi strinse le braccia al collo: " Continua così; gioca un po' con le mie tette nel frattempo... " Afferrai quei bei seni sodi e abbronzati e li palpai per bene: ormai Marina era fuori controllo, gemeva e sospirava dal piacere. Feci forza su me stesso per durare più di prima, ma non ci riuscì: un fiotto di sperma le riempì la fica. Marina gemette: " Sìììì, così... riempimi tutta... Ho la patata piena del tuo seme !!! " Quando il mio arnese, ormai floscio, smise di eiaculare, Marina si sfilò da me: " Cavolo, mi hai riempita davvero! Guarda qua... " disse indicandosela: un rivoletto bianco le colava fuori. Ero stremato, e mi sdraiai a terra ansante; lei mi si sdraiò accanto e prese a baciarmi dolcemente: "E' stato fantastico... voglio farlo ancora con te, mi fai godere un mondo. "
Per tutta la durata delle vacanze ogni giorno mi assentavo per raggiungere Marina nel boschetto, dove scopavamo per ore come amanti consumati. Purtroppo il tempo volò, e giunse il giorno della partenza: quasi piangevo mentre salutavo Marina, che mi abbracciava teneramente, anche lei con le lacrime agli occhi. Una volta in macchina mi sporsi a salutarla, finchè l'albergo non sparì dietro ad una curva.
Non rividi più Marina: quando tornai da quelle parti alcuni anni dopo, scoprì che l'albergo aveva cambiato gestione, e che lei e sua madre si erano trasferite altrove. Un po' ci rimasi male, ma solo pensare a quei giorni di tanto tempo fa non mi farà mai scordare di lei, di Marina, la ragazza che mi svezzò alle delizie del sesso.
Vi è piaciuto? Datemi il vostro parere nei commenti :-)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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